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Miele e Made in Italy: l'Italia protegge il suo Oro Giallo


Quando si parla di Made in Italy niente viene lasciato al caso, soprattutto quando si tratta di proteggerlo e rilanciarlo nel mercato nazionale ed internazionale. Ecco perché il Governo Italiano, in occasione della Giornata Mondiale delle Api, ha espresso il suo impegno per adottare misure protettive nei confronti del miele italiano. Vediamo quali.


In occasione della Giornata Mondiale delle Api, anche il Governo Italiano ha espresso il suo impegno su un tema delicato che, come sappiamo, coinvolge diversi stati europei ed internazionali, ossia quello della battaglia per la protezione non solo di un ecosistema così delicato come quello delle api, ma anche della produzione alimentare del miele - considerato ancora oggi come un prezioso oro giallo.



Lo scorso 5 maggio, il Senato della Repubblica ha emesso un Atto di sindacato ispettivo (n. 1-00351) che impegna il Governo ad adottare importanti iniziative per la difesa del miele prodotto in Italia rispetto a mieli di provenienza estera - come ad esempio quello cinese che "non rispetta l'utilizzo delle api mellifere; si tratta di un miele contraffatto e difficilmente rilevabile ai controlli alle frontiere".


Il testo prosegue affermando che "in Cina, inquinamento, deforestazione ed impiego di pesticidi hanno fortemente ridotto la popolazione delle api; per fronteggiare tale decremento, l'uomo si è letteralmente sostituito in alcune delle fasi produttive, quali ad esempio deumidificazione e maturazione, determinando un'alterazione del naturale equilibrio di produzione del miele, anche attraverso l'impiego di quantità di sciroppo di zucchero superiori al consentito, contravvenendo alle norme europee in termini di standard di produzione e di sicurezza e qualità del prodotto".


Da tempo infatti è noto che la definizione di miele, come specificato dalla Direttiva Europea 2011/110/CE, non coincide con la definizione che ne viene data in Cina. L’importazione di questi ultimi mieli, prodotti anche con nettari immaturi e sciroppi di mais e barbabietola, penalizza quindi gravemente i produttori italiani (sono circa 63.000 con un patrimonio di 1,5 milioni di alveari sparsi in tutto il territorio nazionale) che non riescono a commercializzare la loro produzione di ottima qualità (mediamente a circa 4€/kg) a causa della insostenibile concorrenza di questi pseudo mieli commercializzati a poco più di 1€/kg.



I nostri apicoltori sono quindi messi in ginocchio da questa pesantissima concorrenza cui si aggiungono i catastrofici effetti dei cambiamenti climatici che hanno determinato negli ultimi anni dei drammatici cali di produzione. Ecco perché era quanto più necessario un intervento da parte del Governo per proteggere un settore sì di nicchia, ma particolarmente prezioso per il nostro territorio.


In particolare, il Governo si impegna:


1) ad adottare interventi per la salvaguardia dell'apicoltura italiana, quale preziosa risorsa per l'agricoltura e l'ambiente, in grado di generare un prodotto, il miele, che grazie alla ricchezza della biodiversità nel nostro Paese risulta estremamente variegato, rappresentando una delle più alte espressioni delle specificità dei nostri territori;


2) a sostenere la realizzazione di progetti nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado sull'intero territorio nazionale, per la diffusione di conoscenze sul ruolo fondamentale e vitale che le api rivestono e sul lavoro dell'apicoltore in qualità di custode di questa importantissima risorsa ambientale, nonché di conoscenza del valore nutrizionale del miele come elemento di salute per i consumatori;


3) ad intensificare i controlli sul territorio nazionale a contrasto dei fenomeni di contraffazione compiuti ai danni dei produttori italiani di miele, valutando anche di adottare nuove metodologie di analisi per rilevare le sofisticate alterazioni compiute sul prodotto, derivanti dall'impiego di tecniche produttive illegali e non conformi alla normativa, nazionale ed europea, in materia di qualità e sicurezza;


4) ad adottare ogni forma di tutela dei consumatori finali, anche al fine di assicurare un nesso comprovato tra l'origine e la provenienza e la qualità di un prodotto, anche in ragione agli effetti benefici che esso ha sulla salute umana;


5) ad agevolare il servizio di impollinazione, fondamentale per garantire il mantenimento della produzione e della sussistenza di molte aziende apistiche, specie quelle di più piccole dimensioni, anche attraverso l'adozione di misure di natura fiscale che prevedendo la riduzione al 10 per cento dell'attuale aliquota IVA relativa a tale servizio.


Qui il testo completo da consultare:



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