L'allevamento di pollame è un'attività importante a livello globale, per garantire cibo sano e nutriente nelle zone marginali e, inoltre, permette lo sviluppo delle attività economiche locali. L'avicoltura non è esente dal rischio di trasmissione di malattie, che causerebbero danni alla salute animale, oltre che ingenti perdite economiche. Un recente studio ha approfondito in che modo potrebbe migliorare la risposta immunitaria nei polli commerciali e indigeni al virus della salmonella. Di seguito l'approfondimento.
La salmonellosi è la principale malattia batterica di origine alimentare a livello globale, causata principalmente da Salmonella enterica, che proviene comunemente da animali da allevamento. La contaminazione della carne di pollo con questo batterio rimane una preoccupazione significativa per la salute pubblica, che spesso porta a infezioni nell'uomo. La Salmonella enterica serovar typhimurium (ST) è un tipo di Salmonella che infetta i polli, colpendo in particolare i volatili più giovani a causa della loro maggiore suscettibilità. Tuttavia, i polli più anziani mostrano in genere una maggiore resistenza all'infezione grazie al loro sistema immunitario sviluppato e alle robuste risposte immunitarie.
Il controllo della Salmonella negli allevamenti di polli è fondamentale a causa dell'emergere di ceppi resistenti agli antibiotici, che complicano gli sforzi di trattamento. Poiché la maggior parte dei vaccini non elimina completamente la colonizzazione di Salmonella nei polli, l'industria avicola ha cercato nuove strategie per controllare la presenza di Salmonella nella filiera avicola aggiungendo probiotici o prebiotici ai programmi di vaccinazione.
A causa delle preoccupazioni legate alla resistenza agli antibiotici, è aumentato l'interesse per i probiotici come sostituti degli antibiotici nell'industria del pollame. Il controllo delle infezioni batteriche nel pollame si è rivelato promettente quando il microbiota intestinale è stato manipolato con l'integrazione di probiotici e prebiotici.
I probiotici potenziano le risposte immunitarie delle galline ovaiole, tengono lontani i microbi dannosi, stimolano gli enzimi digestivi e producono agenti antimicrobici.
I prebiotici sono carboidrati non digeribili che, insieme ai probiotici, favoriscono la crescita di batteri benefici nell'intestino dell'ospite. L'integrazione con prebiotici altera il microbiota intestinale aumentando alcuni batteri benefici e imitando i siti di attacco dei patogeni, riducendo così l'adesione dei batteri patogeni alla parete intestinale. L'integrazione di sinbiotici ha ridotto la crescita di Salmonella in vitro, la carica batterica nelle carcasse dei polli e il contenuto dell'intestino.
Quando la Salmonella invade un tessuto, i TLR (TLR4 e TLR5) riconoscono protettivamente il lipopolisaccaride (LPS) nella parete cellulare, portando all'attivazione della risposta infiammatoria mediata da NF-κB e alla produzione di citochine proinfiammatorie come l'interleuchina-8 (IL-8). Questo processo attira macrofagi ed eterofili nel sito di infezione, in particolare nei tessuti immunologici.
Il Fayoumi è un'antica razza di pollo egiziana che prende il nome dal governatorato di Faiyum, situato a sud-ovest del Cairo. È stata allevata lungo il fiume Nilo in Egitto fin dai tempi dei faraoni. Questa razza ha conservato il suo patrimonio genetico distintivo nel corso degli anni, rendendola una componente significativa dell'eredità avicola. Il Fayoumi presenta dentellature uniformi su un unico pettine. Gli occhi sono marrone scuro, il becco e le unghie sono color corno, mentre il pettine, i lobi delle orecchie e i bargigli sono rosso vivo. Esistono due varietà di colore documentate: argento e oro; il piumaggio è simile a quello del Braekel belga.
La razza Fayoumi è caratterizzata da un'elevata immunità, dall'adattamento alle condizioni locali egiziane e da una buona qualità delle uova. In generale, i polli Fayoumi presentano una minore suscettibilità a varie malattie del pollame, tra cui il virus della malattia di Marek (MDV), il virus dell'influenza aviaria (AIV) e la salmonella, a differenza dei Leghorn e di altre razze.
Il prodotto sinbiotico utilizzato in questo studio conteneva un prebiotico fruttoligosaccaride e quattro ceppi batterici probiotici (Pediococcus acidilactici, Bifidobacterium animalis, Enterococcus faecium e Lactobacillus reuteri). Questa ricerca ha valutato gli effetti dei sinbiotici sulla carica batterica epatica, sull'espressione di diversi geni immunitari e infiammatori e sulla risposta immunitaria contro la sfida della ST nei polli Fayoumi e Cobb.
Conclusioni e possibili sviluppi dello studio
Il nostro studio ha rivelato che la somministrazione del sinbiotico ha portato a una diminuzione della colonizzazione di Salmonella nel fegato, a un aumento dei livelli di lisozima, a una riduzione dei livelli di IL6 e a un'alterazione dell'espressione di citochine proinfiammatorie come IL-8, IL-1β e TNF-α, oltre a un'alterazione della frequenza dei geni TLR4 e MYD88 legati all'infiammazione sia nel fegato che nella milza dei polli commerciali e autoctoni.
In particolare, i polli Fayoumi hanno mostrato una maggiore resistenza all'infezione da ST rispetto ai polli Cobb. Inoltre, abbiamo riscontrato una notevole interazione tra il tipo di pollo e i trattamenti, suggerendo che i diversi tipi di polli possono rispondere in modo diverso agli agenti patogeni. Sono necessarie ulteriori ricerche per capire come il pollo Fayoumi affronta i diversi agenti patogeni.
Fonti: Il presente articolo è un estratto della pubblicazione intitolata "Synbiotic modulate the host immune response to Salmonella typhimurium infection in commercial and indigenous chicken" presente sull'Italian Journal of Animal Sciences e consultabile in versione integrale al seguente link:
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